martedì 25 febbraio 2014

Calunnie

"Se il generale tiene troppo al proprio decoro, il suo punto debole sono le calunnie".
Il Bushi non si sente minacciato sotto la pioggia.
Egli confida nel suo ombrello che lo tiene all'asciutto, nel marciapiede che gli permette di non sozzarsi i piedi, nei balconi che gli permettono una ulteriore strategico riparo.
Ma quando uno di questi viene a mancare, egli si meraviglia di quanto sia fredda la pioggia, di quanto sia insistente, rapida, insolente: scie invisibili che si insinuano sotto le maniche, tra gli spazi aperti vicino alle spalle, dentro le scarpe, negli occhi, nelle narici, offuscando la vista, causando fremiti di freddo e solitudini.

Il chiacchiericcio non è differente dalla pioggia. Come gocce, inesorabili, bagnano vesti fino ad impregnarle.
Il Bushi dovrebbe saper discernere da ciò che è in suo potere da ciò che non lo è, da ciò che è evitabile e ciò che non lo è.
Infatti, le illazioni, le calunnie, le forzute critiche sono strumenti assai usate nelle strategie di guerra.
Reagire ad esse con veemenza non produce altro che tensioni che porteranno il guerriero a scoprire i suoi fianchi e a mostrare le sua debole strategia. Alla calunnia egli risponde con le azioni.

Se deve partecipare alla guerra, il Bushi si impegna in un campo a lui favorevole preparandosi con una solida difesa. Egli deve domare la tentazione di rispondere alle parole con le parole, su questo non vi deve essere dubbio alcuno.

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